William Landi


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Nel Settembre 1994 riuscimmo a pubblicare un romanzo di William, “Un vestito di cotone stampato” e l’obbiettivo è stato sempre quello di poter dare alle stampe tutta la produzione, copiosissima, del nostro condensata in decine di quaderni. Tutti i bozzetti in vernacolo e articoli su svariati argomenti hanno trovato spazio prima ne “Il Focolare” (anno 1960) e a seguire, inizio anni 80, nella “Voce del Fontanaccio” e infine, dal 1990, nel periodico, ma il resto è rimasto sconosciuto. Oggi ci arrendiamo all’evidenza che i quattrini non ci sono e non ci saranno, che sosteniamo già un notevole sforzo (soprattutto il Frantoio Sociale, nostro unico sponsor) distribuendo gratuitamente alle famiglie del Comune un bimestrale di appena quattro facciate. Pertanto, abbiamo deciso di scansionare i diversi materiali e di metterli a disposizione on line.

Iniziamo riproducendo “Butese in prova”, una piccola raccolta di pezzi e poesie in vernacolo stampato a cura della “Voce del Fontanaccio” nell’Aprile del 1982 con lo pseudonimo di Nimo e illustrato da Mauro Monni.

A seguire troverete il romanzo “Un vestito di cotone stampato” con i tipi de “La Grafica Pisana”. La vicenda della protagonista, una contadina, si colloca all’inizio del secolo e ha come cornice il paese e le figure sociali dominanti: i proprietari terrieri, i mezzadri, i corbellai. Alla difesa strenua da parte dei “sor padroni”, dei loro privilegi feudali, si contrappone la crescita, sotterranea quasi ma già inarrestabile, della consapevolezza dei propri diritti dei contadini. E’ vero anche che la spinta maggiore viene dalla categoria più matura del proletariato butese, i corbellai, e dai primi embrioni di organizzazione sindacale (le tessitrici). A ciò si intreccia il ruolo fondamentalmente conservatore della Chiesa, le faticose condizioni di vita e di lavoro e gli appuntamenti ciclici fissati dalle tradizioni.

Poi è la volta di un altro romanzo, a cui abbiamo dato il titolo provvisorio “Una storia” perché è stata perduta la prima pagina. L’amore di Alfredino per Elsa attraversa la fase conclusiva del fascismo, la guerra, i primi tempi della ricostruzione. Il sentimento che Alfredino prova per Elsa mentre si fortifica durante gli ultimi anni della dittatura, entra in crisi dopo la liberazione. Contribuisce a ciò il contesto sociale e politico dell’Italia e la crescente consapevolezza per cui: “…. le cose nascono con le fondamenta salde, ma nell’uomo debbono essere rattoppate, appuntellate e le toppe e i puntelli debbono fondersi con quello che ci trovano. Vivere…. Accettare e convincersi, bene o male, della giustezza della condotta dei monopolisti delle idee, mettere il proprio modo di vedere le cose, la vita, nella forgia di un partito e ritirarlo stilizzato, su misura. La vita attiva, piena, la Vita insomma, era qui; mettersi su un altro piano, anche ad avere una volontà di ferro, era mettersi sulla via del martirio, morale e materiale, sulla via d’essere innalzati sopra a tutti, dopo essere stati crocifissi. Vivere la vita. Tormentare la propria coscienza e poi riposarsi, ritemprarsi al calore della famiglia; e litigare per nulla. E’ triste, triste anche senza la tristezza che comporta la vita in sé eppure, Dio lontano, balsamo ma non vita, non restava altro che accettare o rimanere lassù, dov’era, e per sempre. Alfredino pensava e pensava, amaramente disgustato e avvilito, con gli occhi che si inumidivano, fissati giù sul paese, sulle case appiattite di più dal sole alto, che sembrava gravare sui tetti. Luoghi in ombra si illuminavano, altri dalla luce entravano nell’oscurità: giuochi d’ombra e di luce, calore e freddo giù al paese, lassù, sotto gli alberi, ombra, solo ombra. Un alito di vento passò, altri lo inseguirono: un brivido gelido salì per la schiena di Alfredino”.

Infine è la volta del racconto lungo “Uomini”, dove l’io narrante è un giovane apprendista barbiere che rimane colpito dal comportamento di Alceo, figlio del titolare della bottega, che periodicamente si assenta dal lavoro…. Leggetevi il resto.

Una storia

(romanzo)

Uomini

(racconto)