Archivi giornalieri: 20 Febbraio 2017


l’ultima veglia

La veglia in questione era quella dell’ultimo giorno di “Carnovale“. Occasione  specialissima soprattutto per i bimbetti, appariva come una festa, tutta chiasso e allegria. In realtà si trattava di semplici raduni di vicinato: ci si riuniva, quattro o cinque famiglie, nella casa che a turno offriva la veglia. Venivano preparate piccole cose come dolcetti tipo “frati o cenci“, ma anche cantuccini o “grattacaci”  andavano bene lo stesso.

Quello che non mancava era il “ponce“ e soprattutto il vino. “Per bé’ e ribé’ ci voleva ‘r vino”! E di questo ce n’era un paio davvero convinti: il mi’ babbo, che pur reggendo “l’anima co’ denti” di vino ne reggeva parecchio, e il Moro. Il Moro mesceva vino e cantava più di tutti. E più le “beute” facevano effetto, più crescevano le cantate. Quando il Moro partiva con:

“ Vien, vien, vien ricciolino d’amor

  bada ben che la mamma non veda

  bada ben che la mamma non senta

 Vien, vien, vien ricciolino d’amor … “

si sentiva da tutto Puntaccolle e anche dal Fontino.

Meno male che qualcuno aveva un po’ più di senno e ad un certo punto tirava indietro, altrimenti si faceva tutti giorno.

La mattina dopo, per noi ragazzi, era il giorno più mogio dell’anno. Con il divertimento della sera prima già al passato remoto, non ci rimaneva altro che pensare al carnevale seguente.

F.M.V.